Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/284

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novella xxi 281

cavalier boemo ebbe il tutto e i dui sfortunati ongari trasportati fuor dei regni e dichiaratoli la sentenza contra loro fulminata, la quale fu da molti reputata troppo rigida e severa, massimamente dagli amici e parenti dei dui baroni. Nondimeno, essendo chiara la pattuita convenzione, fu da tutti giudicata giusta, a ciò che per l’avvenire fosse in essempio a molti, che leggermente, senza fondamento alcuno, giudicano tutte le donne esser d’una qualitá, veggendosi per esperienza ogni dí il contrario, perché tra le donne ce ne sono di varie maniere, come anco sono gli uomini. Volle poi il re con la reina che la valorosa ed onesta donna venisse a la corte, ove da loro fu benignamente raccolta e da tutti con infinita meraviglia mirata, e la reina, presala per dama di onore, le ordinò grossa provigione e sempre l’ebbe cara. Il cavaliere, cresciuto in roba e degnitá e dal re molto accarezzato, visse lungamente in pace e tranquillitá con la sua bellissima donna, e non si scordando il pollacco, facitor de la meravigliosa imagine, di danari e d’altre cose gli mandò un ricco dono.