Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/195

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192 PARTE PRIMA mordaci né arguti, ma più tosto ridicoli, rappresentanti il terreno ove nascono. — Rideva tutta la brigata, e dopo che madama ebbe finito, si cominciò variamente a parlare di questo modo di parlamenti che talor si fanno ora da uomini pazzi che dicono tutto quello che lor viene a bocca e ora da prudenti che hanno certi motti arguti, mordaci, salsi e che molto spesso contengano in loro duo significati che, in qualunque modo s’intendino, danno piacere a chi gli ascolta. Quivi varie cose fi dissero, e si conchiuse per la più parte che quei motti deveno sommamente esser lodati per i quali colui che gli dice, o si libera da qualche pericolo, o muove i suoi padroni ad aver pietà di lui e fargli del bene. Né minor lode dar si deve a quelli che con arguto dire modestamente dimostrano i diiTetti dei lor superiori o, quelli con grazia mordendo, gli inducono ad emendarsi od almeno a vergognarsi d’esser di cotal errore macchiati. Sono anco degni di lode alcuni che conoscendo la diffidi e superba natura di quelli con chi hanno a negoziare e che, o bene o male che ti facciano, non vogliono esser ripresi, ma desiderano continovamente aver Gnatoni, parasiti e adulatori che Torecchie loro con false lodi e manifestissime bugie addolciscono e in ogni azione gli applaudeno; sono, dico, alcuni degni di esser lodati i quali non vogliono opporsi a queste nature cosi ritrose, e tuttavia quando veggiono qualche errore d'un signore o di chi si sia, con qualche savio motto in compagnia fida e grata lo mordeno, di modo che il parlar loro dagli sciocchi non è compreso. Onde io alora dissi: — Madama e voi signori, a me sovviene d’un arguto detto che il signor Marco Antonio Colonna, essendo io seco e ragionando ne la chiesa de le Grazie in Milano, disse. — E questo, signor mio, se vi ricorda, fu quando Odetto di Fois viceré in Milano venne a messa a le Grazie suso una picciola muletta, che voi diceste: — Bandello, ancora che tu veggia quella picciola bestiola, io non conosco perciò in questa armata del nostro re cristianissimo cavallo né mulo cosi forte e potente com’ella è. E di questo non ti meravigliare, perciò che ella porta monsignor di Lautrecco con tutti i suoi conseglieri. — Come io ebbi narrato