Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/388

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NOVELLA XL 385 Camillo, letta la lettera, giudicò l’openione di Mario esser buona, roa non si poteva persuadere ch’ella a modo nessuno volesse attossicarsi. Di sé non dubitava punto, avendo deliberato più non mangiare né ber seco. Stava egli dubioso di questa cosa e non sapeva apporsi a che fine ella ricercasse cotal acqua. Nondimeno per meglio spiar l'animo di quella, pregò Mario che con belle parole la intertenesse e mostrasse non intendere che acqua ella volesse, e di quanto ella risponderla gliene desse avviso. Onde Mario a Cinzia scrisse che non sapeva di che sorte acqua ella chiedesse; che se voleva acqua da belletti e conciature, per assottigliare e purgar la pelle, farla bianca, colorita e lustra, o per levar via i peli, ch’ei ne aveva, ma che un cucchiaro non era per far effetto buono. Cinzia, avuta questa risposta, come colei che aveva ferma openione che Mario facesse veleni, a quello riscrisse che voleva acqua velenata; il che Mario mostrò a Camillo e gli domandò ciò che far deveva. Camillo alora disse: Mai, messer, si, in bona fé voglio che la serviam come inerita. Tu le riscriverai che di cotal acqua tu non ne hai di fatta, ed ancor che sia cosa di grandissima importanza e che a farla sia difficultà incredibile, che tuttavia per amor suo ne farai fra quattro o cinque giorni una ampolla picciolina. Poi quando ella vorrà quest’acqua, non le mandar cosa veruna senza mia saputa; ed alora vorrò che le mandi acqua pura di pozzo, con alcuna mistura di dentro che le dia un poco d'odore, ma che non le possa far nocumento. — In questo mezzo ella volendo tentar ogni cosa prima che morire e veder se poteva ricuperar la grazia di Camillo e fargli conoscere che non gli era mai mancata né fattogli alcun torto, ancora che debolissima fosse, più dal desiderio portata che da le forze, andò a la meglio che puoté a casa del greco e, trovatolo, entrò con lui in ragionamento e con gli occhi colmi di lagrime a quello narrò tutto il successo de la cosa seguita tra Camillo e lei, ingegnandosi fargli toccar con mano come dal canto suo mai non era mancata e che era innocentissima di quello che la balia l'aveva incolpata. Il greco, desideroso che questa pace si facesse, vi s'affaticò assai, ma nulla puoté operare; il che intendendo l’afflitta giovane e non sapendo più che via M. Bandkllo, Novelle. 15