Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/426

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NOVELLA XLI 423 Erano già circa sei mesi che Gerardo era partito da Vinegia, quando Elena, che annoverava l’ore, i giorni, le settimane e i mesi, stava in speranza del ritorno del caro marito e tutta ne gioiva, parendole un’ora miU’anni che tardasse a ritornare, e con la fedel balia diceva: — Non passeranno quindici di o venti a la più lunga, che il mio desideratissimo sposo sarà in Vinegia. Egli porterà oltra le mercadanzie mille belle cosette, e mi disse al suo partire che a voi recar voleva molti cari doni. — E cosi l’amorosa giovane andava se stessa consolando, non sapendo che una tela contra lei s'ordiva che d’estremo dolore ed infinita malinconia cagione le sarebbe. Il padre di lei veggendo come la figliuola era oltra l’età divenuta avvenente, accorta e fuor di modo bella, e che in casa non aveva governo di donna a proposito, di quella dubitando che cosa non avvenisse contra il suo volere, il che già avvenuto era, deliberò di maritarla. Né troppo tempo gli fu bisogno a ritrovar genero conveniente a quella, perché essendo ricco e nobile, e la figliuola gentile e bellissima, molti de la qualità sua volentieri seco si sarebbero per parentado congiunti. Scielse adunque tra gli altri un giovine messer Pietro, ¡1 quale di ricchezza e di nobil famiglia più gli piacque, e seco con il mezzo dei communi amici e parenti si convenne che il seguente sabbato il giovine vederia Elena e, piacendogli, il ve- nente di de la domenica le darebbe l’anello e poi la notte consu- marebbe il matrimonio. Fatta questa deliberazione, facendosi l’apparecchio grande per le future nozze, messer Pietro disse a la figliuola quanto per maritarla conchiuso aveva. Di questo cosi insperato e tristo annonzio, che ad Elena tanto doloroso era quanto dirle: — Dimane la Signoria ti vuol far impiccare su la piazza di San Marco tra le due alte colonne, — ella oltre modo divenuta dolente e senza fine da fierissima passione trafitta, nulla al padre puoté rispondere. Il che egli, che più oltra non pensava, pensò che da vergogna fanciullesca procedesse, né altro le disse; ma andò ad ordinare ciò che faceva di mestiero a ciò che le nozze fossero con bell’ordine e delicati cibi sontuosamente celebrate, secondo che a la nobiltà e a le ricchezze di lui e del genero era condecente. La sera del sabbato, essendo già stata dal