Pagina:Bandello - Novelle, ed. riveduta, vol 1, 1928 - BEIC 1971550.djvu/276

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gliosamente dispiacevano, fatti a sé chiamar color che ragio- nato avevano, volle puntalmente che i parlamenti avuti le fos- sero narrati. Ed avendo il tutto inteso, disse che in effetto cia- scuno poteva a suo piacer credere in tal materia ciò che voleva; ma che era bene presontuosa e temeraria pazzia giudicar tutte le donne d’una maniera, come anco errore grandissimo esser si conosceva a dire che tutti gli uomini fossero di medesimi co- stumi, veggendosi tutto il di il contrario manifestamente, perciò che cosi negli uomini come ne le donne tante sono le diffe- renze e le varietá de le nature quanti sono i cervelli, e che dui fratelli e due sorelle, ad un medesimo parto nati, saranno il piú de le volte di contrario temperamento e di costumi di- versissimi, e ciò che piacerá ad uno dispiacerá a l’altro. Onde conchiuse essa reina che ella portava fermissima openione che il cavalier boemo avesse ragione di credere de la sua moglie quello che ne credeva, avendola per lungo tempo praticata, e che in questo egli faceva prudentemente e da uomo saggio ed avveduto. Ora perché, come si vede, gli appetiti umani sono insaziabili e un uomo piú de l’altro è ardito, anzi, per meglio dire, ostinato e temerario, furono dui baroni de la corte, on- gari, che portavano il cervello sopra la berretta, i quali a la reina in cotal forma dissero : — Madonna, voi fate bene a man- tener la ragione de le donne, poi che séte donna. Ma a noi dá il core che, se fossimo lá ove questa nuova donna di marmo dimora e le potessimo parlare, che senza dubio romperemmo quel suo core adamantino e la recheremmo a far il nostro vo- lere.— Io non so ciò che avvenisse né quello che fareste — ri- spose il cavalier boemo; — ma so bene ch’io non m’inganno.— Molte cose alor si dissero, e riscaldandosi su ’1 questionare l’una parte e l’altra, i dui baroni ongari, che troppo si persua- devano d’esser sufficienti a ogni affare, affermarono ciò che detto prima avevano, con giuramento che impegneriano quanto pos- sedevano di beni mobili ed immobili, se in spazio di cinque mesi, mentre il signor Ulrico si ubligasse non andare ove era la donna né avvisarla, non la recavano a far quanto loro fosse piacciuto. La reina e tutti gli ascoltanti di questa loro proposta