Pagina:Bandello - Novelle, ed. riveduta, vol 1, 1928 - BEIC 1971550.djvu/287

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NOVELLA XXI cavalier boemo ebbe il tutto e i dui sfortunati ongari traspor- tati fuor dei regni e dichiaratoli la sentenza contra loro fulmi- nata, la quale fu da molti reputata troppo rigida e severa, massimamente dagli amici e parenti dei dui baroni. Nondimeno, essendo chiara la pattuita convenzione, fu da tutti giudicata giusta, a ciò che per l’avvenire fosse in essempio a molti, che leggermente, senza fondamento alcuno, giudicano tutte le donne esser d’una qualitá, veggendosi per esperienza ogni di il contra- rio, perché tra le donne ce ne sono di varie maniere, come anco sono gli uomini. Volle poi il re con la reina che la valorosa ed onesta donna venisse a la corte, ove da loro fu benignamente raccolta e da tutti con infinita meraviglia mirata, e la reina, presala per dama di onore, le ordinò grossa provigione e sempre l’ebbe cara. Il cavaliere, cresciuto in roba e degnitá e dal re molto accarezzato, visse lungamente in pace e tranquillitá con la sua bellissima donna, e non si scordando il pollacco, facitor de la meravigliosa imagine, di danari e d’altre cose gli mandò un ricco dono.