Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/357

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al molto illustre e valoroso signore}}

il signor Galasso Landriano conte di Pandino salute


Si ritrovano pure alcuni uomini di così ottuso e pochissimo intelletto, che di tale maniera si sono lasciati mettere il morso a le moglieri, che si lasciano persuadere le manifeste e apertissime menzogne, e a le loro volpine parole credeno nè più nè meno come crederebbero al vangelo di san Giovanni. E talvolta, se ci fossero diece testimoni degnissimi de fede che di veduta dicessero una cosa, e la moglie dica il contrario, ser barbagianni più tosto crederà la bugia a la sua moglie che non farà a diece uomini veridici e da bene. Indi aviene che queste tali moglieri fanno poi tutto il dì de le cose, che hanno poco anzi pur nulla de l’onesto, e sono per tutto mostrate a dito come vituperatrici de le famiglie e parentati nobili, e spesso fanno a’ loro figliuoli bastardi ereditare la roba del marito, ne la quale non hanno nè parte nè ragione, privando i veri eredi, cui per lo dritto quelle facultati deveriano toccare. Si ragionava di tale materia in Milano in casa de la molto magnifica e molto gentile signora la signora Giulia Sanseverina e Maina vostra onoranda cognata, e varie cose si dicevano di costoro che tanto credeno a le moglieri, quando Clodo Verz da Condomo, uomo d’arme de la compagnia di monsignore di Lautrec, governatore e vicerè in Italia del cristianissimo re Francesco, a questo proposito narrò una breve istoria. La quale, essendo con voi al vostro dilettevole castello di Pandino, e tornando a la vostra villa di Spino, vi narrai, e mi pregaste che ve ne volessi far copia. Onde sovenutomi che io vi promisi, come era in Milano, di farvela avere, ora ve la mando al vostro nome dedicata, sì per pagarvi il debito e altresì perchè resti, appo quelli che dopo noi verranno, per testimonio de l’amicizia nostra. Ora non potrete voi più dire che io non mi ricordi di voi già mai se non quando vi veggio. Siate contento darla a leggere a la molto valorosa signora vostra consorte, la signora Lodovica Sanseverina. E a la buona grazia de l’uno e de l’altra bacio reverentemente le mani. State sani.