Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/18

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di annibale caro a bernardo spina 17

verso di voi e stimolato insieme da più d’uno de’ vostri amici, io vi vengo addosso con questa prolissa pappolata anzi che lettera, per tentare di divertire quell’umore che ora è in voi:vale a dire per volgere altrove o distruggere quel vostro pensiero fitto nel farvi frate. Che frate, che frate, corpo di chi non vo’ dire! Almeno vi fosse tócco un umore da gentiluomo! Via, via, finiamola, che gli è tempo, e prima che la collera non iscoppi, che, a dirvi ’l vero, me ne sento di molta bollire in corpo contro que’ tristi che, per interesse più che per altro, vi vanno attizzando in così brutta e biasimevole fantasia!

Statevi sano e, prima di risolvere, pesate accuratamente il prò e il contro. Addio.