Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/48

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ad asciugarli e a strofinarli molto bene e molto in fretta, onde poter correre una seconda volta, e quindi una terza dopo un altro intervallo d’un’altr’ora; ed il cavallo che ha mostre migliori gambe vince il premio, che ascende a cento ghinee: vale a dire che il proprietario del cavallo piú valoroso s’intasca quel danaro, e gli altri si grattano e maladiscono la loro mala sorte. Queste corse vengono regolate da certe leggi, che dicono se ne farebbe un giusto volume chi le ricogliesse e le stampasse; e forse che sono stampate, ma di questo io ho negletto d’ informarmi. A norma di quelle leggi, i cavalli sono esattamente misurati prima d’uscire delle loro stalle, e i postiglioni sono pesati, come si peserebbono tanti prosciutti o altra cosa da vendersi, prima che si partano dalle mosse; e cosi, ragguagliando le misure ai pesi e i pesi alle misure, con una certa loro arimmetica di cui non intendo un zero, l’uomo e il cavallo d’un proprietario non ha bricia di vantaggio sull’uomo e sul cavallo dell’altro, perché, se un postiglione è piú leggero d’un altro o un cavallo piú alto dell’altro, la differenza s’acconcia con certi piombi che si pongono nelle cinture de’ postiglioni. Cosa infinitamente bella è il vedere come que’ postiglioni si stanno inchiodati sulle selle e come spronano e frustano alla disperata! E que’ bravi cavalli vanno con tant’émpito, che giureresti lo facciano semplicemente per l’onore della vittoria, insensibili affatto a quelle crudeli frustate, a quelle crudelissime fiancate, che ricevono lungo tutta la via! Giunti alla mèta, grondano di sangue non meno che di sudore; né v’esagero punto dicendovi come, nel fregarli poi e nello strofinarli, si cava di dosso a ciascun cavallo poco meno che un secchio d’acqua. Un’altra cosa, che vi parrá forse strana, è che i postiglioni, quando s’apparecchiano alle corse, trovano il modo di dimagrarsi la persona e di rendersi poco meno che ossa e pelle. E questo fanno camminando piú e piú notti su e giú d’un qualche luogo montuoso, con una lanterna in mano e con di molte giubbe e di molti ferraiuoli indosso. Ma, finita la festa, in cui guadagnano talvolta delle buone somme di danari, mangiano e bevono poi tanto che in pochi di rifanno le carni perdute