Pagina:Baretti - Prefazioni e polemiche.djvu/91

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o vogliam dire la frenesia, di scrivere tomi e poi tomi non deve essere a nativitate, altrimenti l’unguento perde la sua miracolosa virtú; e il signor Bartoli ha portato quel morbo dal ventre della sua mamma Padova, onde c’è apparenza che sia male incurabile. E perciò, lasciando l’unguento da parte, gli dirò solo che se egli, esempligrazia, ci avesse data la sua Vera spiegazione in una galante e spiritosa dissertazioncina senza tanto esercito di chiacchiere dietro e dinanzi, io gliene avrei avuto obbligo il primo e l’avrei pregato a nome di tutti i giovani studenti di Torino di darcene una o due tutte le vacanze sopra somiglievoli argomenti, per leggerle poi alle nostre dame su alle ville del nostro delizioso monte, per variare i nostri passatempi campestri. Ma darci pagine numero trecento precursoresse di una V^era spiegazione di pagine numero ottocento, oh questa non si può digerire, non si può; e il signor Bartoli non avrebbe fatto questo cosi solenne sproposito, se avesse avuto tanto cer\’ello di farsi imitatore del nostro buon vecchio Tagliazucchi, suo predecessore nella cattedra di belle lettere. Chiamato il Tagliazucchi a Torino poco dopo la memorabile ristaurazione della nostra universitá, vi trovò poca o ninna cognizione della bella lingua toscana, poco giusto e poco amore alla greca e alla latina; e tuttavia non si spaventando punto della difficolta dell’impresa, a dispetto di alcuni suoi vituperevoli emoli, si pose a lavorare indefessamente il mal coltivato campo, e gli riusci di fare in pochi anni un bel numero d’allievi che ornano adesso molto bene la patria e che fanno veramente onore al loro caro maestro. Nella scuola, guai che il Tagliazucchi ci avesse infinocchiati con anticaglie: ci raccomandava bene d’imparare a scrivere con puritá ed eleganza in italiano e in latino, e molti g^iovani rese pratici quanto basta della lingua greca. La casa sua era aperta di e notte a tutti, e tutti raccoglieva teneramente, a tutti volentieri imprestava i suoi libri, e non si stancava mai di additarci per qual via un suddito ecclesiastico o secolare può e al sovrano e alla chiesa utilmente ed onorevolmente servire. E ben potrei far bello questo mio cicalamento, nominando un eletto numero di giovani cavalieri e di cittadini che hanno lodevolmente seguito i suoi insegnamenti

G. B," RETTI, Prefasioni e polemiche. 6