Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/169

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gli occhi nel volto dello zio. — Dici da senno?

— Sicuro; o lui manda a me, o io mando a lui. Signor Ceprani, — soggiunse, vedendo quell’altro, che si accostava, — vorreste servirmi in una faccenda che vi dirà mio nipote?

— Marchese, son cosa vostra, da ieri mattina.

— Non parliamo di queste piccolezze, e mettetevi d’accordo con Arrigo. —

La contessa Giovanna pensò che fosse tempo di condurre i suoi convitati alla credenza.

— Gonzaga, — diss’ella, avvicinandosi, — ella mi offrirà il braccio. Si va all’assalto della cena.

— Volentieri, contessa; — rispose il Gonzaga, mettendosi tosto a’ suoi ordini, ma non senza aver dato un’occhiata di intelligenza a quei due.

E sorridente si avviò, con la contessa Giovanna al braccio, verso la sala della credenza.

Il conte Guidi non fu così pronto nelle sue