Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/174

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finalmente a casa, si sente per un pezzo più franco, più sano, più semplice, più forte, resistente agli attriti, inattaccabile, per dirla sì e no chimicamente, dagli acidi.

Il nostro semplice e forte uomo era in casa del nipote, dove quella stessa mattina aveva fatto trasportare le sue valigie, allogandosi in quella parte del quartiere, che guardava sulla via Sallustiana.

— Sarà per questi pochi giorni il mio nido; — aveva detto egli, occupandola. — Tanto, non ci ha più da venire nessuno in conferenza, non è vero?

— Sicuramente; — aveva risposto Arrigo; e mi rendi anche un servizio, liberandomi....

— Zitto lì; questo, poi, non lo voglio sentire da te; — gridò Cesare Gonzaga. — Si può cambiar d’umore, ma non si deve mancar mai di rispetto alla memoria di una donna, a cui si è detto un giorno che era un angelo. Hai capito? Non voglio di queste... che dovrei chiamare birbanterie, se non sapessi che sono smargiassate. —

Arrigo aveva masticata male la lezione;