Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/17

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gra delle infamie di Tiberio con parecchie sorsate del suo vino di Capri; veleggiato a Sorrento colle aure natali di Torquato Tasso; nuotato a Baia nelle acque d’Agrippina; e sempre solo, solo, solo, che non vo’ mettere in conto di compagnia quella macchinetta da spropositi, chiamata Cicerone presso la ingrata posterità del grande oratore romano.

Solo! ah, se ci avessi avuto...! Imperocchè, voi mi capite, in quel mondo di bellezze antiche e moderne, tra quella gara di meraviglie della natura e dell’arte, in quella regione incantata, dove la vita è così bella perchè anzitutto così facile a vivere, io non potevo desiderare che Lei.

Chi, Lei? Si capisce, Lei. Non v’è egli mai avvenuto di amare e di desiderar Lei, senza pure conoscerla? Lei era la fede, la speranza e l’amore, il compendio di tutte le