Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/36

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cortese, morigerato e virtuoso; virtuoso sopra tutto, mi capite? La virtù, per vostra norma, ha sempre il suo premio, qui, nella mia tasca di destra. —

Questi discorsi fanno sempre un certo effetto su lui. Penso che quel cane sia capace d’una vera educazione. Il nome della virtù, sopra tutto, gli fa drizzare quei suoi mozziconi d’orecchi. Gli occhietti rossi ammiccano maliziosamente all’idea del premio serbato alla virtù sulla terra; e ride, di quel suo riso muto, ma tanto espressivo, arricciando le froge sulla chiostra dei denti. Povero Bucino! Ho dovuto rinunciare alla sua educazione compiuta. Il suo padrone, un contadino del colle qui presso, dice che glielo svio; perciò da otto giorni non mi faccio più vedere da quella parte. Ma se non ci sono io a sviargli il suo cane, c’è altri. Ah, questi benedetti villeggianti, che frucano da per tutto!

Oggi, per l’appunto, era andato sulle nove del mattino a fare la mia solita passeggiata, con la solita fermatina oraziana al mio rivolo. “O fonte di Bandusia, più lucente del vetro!„