Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/154

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lire che ne aveva ricavato non approdavano a nulla. In casa non c’era più altro che il puro bisognevole; di guisa che, spese quelle cento lire, non c’era più da fare assegnamento su d’una capocchia di spillo.

Son questi i misteri dolorosi; e sono particolarmente i misteri di quel ceto, in apparenza agiato, ma a gran pezza più povero e più compassionevole del ceto dei braccianti. L’artigiano non ha a studiarsi di parere, non ha obbligo di tenere la dignità conveniente di uno stato, dal quale il mondo giudica un uomo, e senza il quale quest’uomo è perduto senz’altro nella estimazione universale, e gli vengono meno quelle attinenze che lo aiutavano a reggersi.

Infatti, gli usi del vivere, una certa larghezza nelle spese che paiono superflue, il modo di vestire, tengono un uomo a galla nel mare magnum della società. Si sa che non è ricco, ma si sa pure che vive senza chiedere la limosina ad alcuno. Può aver bisogno di voi per un verso, e voi potete aver bisogno di lui per un altro. E frattanto le costumanze sociali, la gente con cui bazzica, e tante altre piccolissime cose, formano intorno alla sua modesta persona quella ragionevole accolta di forze che lo tengono ritto. Ma se una di queste vien meno, le altre le rovinano addietro, e a rivederci coll’equilibrio! Nessuno aveva regalato mai nulla a quell’uomo, ed egli cavava profitto dall’attinenza di tutti. Però, se egli cade, non c’è un cane che lo rialzi. Se qualcheduno per avventura si accosta, fiuta un tratto.... e basta così.

Grande miseria, quella del signore povero, quando non ha più modo di tenere la faticosa dignità del suo stato! Se è un onest’uomo, tra per la disdetta sua e pei mille raffronti, che gli vengono spontanei, delle sue spregiate tribolazioni coll’onorata larghezza di certi felici bricconi, cola rassegnato a fondo, e talvolta anche s’aiuta a sommergersi, per affrettar l’agonia. Se non è di tempera così forte da cansare il mal esempio, s’aggrappa ad ogni cosa che galleggi, e così di ruffa in raffa s’industria, che, pur navigando sulla strada della galera, qualche volta la sfugge, e diventa un uomo per la quale, magari un pezzo grosso.

Ma basti di ciò, per non dar noia al lettore, che dobbiamo condurre in casa di Lorenzo Salvani, povero vergognoso della specie onesta, siccome è già noto.