Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/171

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- Oh, qui c’è tutto buono, signor Garasso; e tutto fresco di giornata.

- Sentiamo; - disse Michele, - leggici la Gazzetta dello stomaco. -

Michele chiamava con questo nome la lista dei cibi. Il tavoleggiante, che stava alla celia come i suoi pari, sciorinò i nomi di tutte le pietanze che c’erano, ed anche di quelle che già erano state smaltite.

- Basta, basta! - gridò il Bello, - finisci quella tua cantafèra, Bernardo. Io, se l’amico ci sta, ho già posto gli occhi su di un pollo arrosto e su d’un guazzetto di tartufi, tanto per aiutare a bere. Al resto penseremo poi. Che ve ne pare, amico Michele, parlo bene?

- Come un libro. La cena riuscirà un po’ troppo copiosa; ma, alla più trista, è meglio cenar molto che non cenare affatto. Chi va a letto senza cena tutta notte si dimena.

- E non basta; - soggiunse, ridendo sgangheratamente, il Bello, - quando s’è ben dimenato, e’ si ricorda che non ha cenato.

- Non la sapevo, quest’altra metà dell’avverbio! - rispose Michele, che incominciava a dirne delle sue.

- Sentiamo un po’ questo vino! - disse il Bello, accostando il bicchiere alle labbra.

Il vino era buono, poichè, dopo averne mandato giù un centellino, egli fe’ scoppiettare parecchie volte la lingua contro il palato; segno non dubbio del suo gradimento. Allora, percuotendo il suo bicchiere contro quello di Michele, disse con voce sommessa:

- Alla salute degli amici, e possa andar tutto bene!

- Bravo! alla salute degli amici! - ripetè Michele, e tracannò tutto d’un fiato.

- Mio caro Michele! Come sono contento di vedervi e di passare un’oretta con voi!

- Ed io? che vi pare? - rispose Michele. - Mi sembrava mille anni, sebbene ci siamo veduti stamane.

- Oh, così di passata! - si affrettò a dire il Garasso. - Ma che negozio era il vostro, da non lasciarvi venire a berne un bicchierino?

- Di mattina! che diamine? - rispose Michele. - Bisogna stare in gambe. Se il signor Lorenzo sapesse che comincio così per tempo a bere, mi manderebbe a quel paese; e ne avrebbe ragione, perbacco!

- Ma voi non siete mica un servitore!

- Oh, questo poi è verissimo. Sono un amico, anzi il