Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/306

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smalto degli occhi verso gli spettatori; e da una cortina di fianco alla scena sbucava il berretto di guardia nazionale colla zazzera scompigliata dell’impresario, e una voce sgarbata tuonava all’assemblea.

- Furfanti! canaglia! Or ora vi accomodo io....

- Forte in gamba! Forte in gamba! - gridavano i ragazzi. - Badate che non vi si rompano gli esse. -

Gli esse erano le gambe del nostro primo attore, e non è a dire come gli cuocesse lo scherno.

- Ah, sì, pendagli da forca? Gli esse? Ora ve li do io in quel servizio, gli esse! E tu che ridi, e mi fai le fiche, figlio di.... aspetta a me!

- Non son io. Forte in gamba, non son io che ho tirato! - urlava il ragazzo mal capitato, a cui l’impresario, uscito dalla sua tana, ministrava una correzione esemplare. - È quell’altro.... il figlio della Rossa.

- Sì? il figlio della Rossa? Orbene, tu pagherai per lui e per te! -

E lì una gragnuola di busse, un baccano, un diavoleto. Il Forte in gamba, che era arrogante come tutti i segnati da Dio, l’avrebbe fatta a tu per tu con Sansone, e soleva dire che non aveva paura nemmeno di cento. Bisognava sentirlo, quando, invece di ragazzi, erano uomini fatti che gli davano la baia!

- Malandrini! tagliaborse! Andate in chiesa a fare il vostro mestiere, a guadagnarvi la protezione di Sant’Andrea, che vi farà rivedere il sole a scacchi. Zitto là, mascalzone! È questa la scuola che t’hanno data in Oneglia? Voglion ridere de’ fatti tuoi i mùggini della Siberia, quando ballerai la monferrina sul Molo vecchio! Tacete, voi, stradina, giubilata del Laberinto, buona a nulla, nemmeno a far la pappa al diavolo, nella cucina delle streghe! -

Queste gentilezze (delle quali i lettori non genovesi potranno intendere qualcosa, quando sappiano che a Sant’Andrea erano le carceri, sul Molo vecchio le forche, a Oneglia il penitenziario, e al Laberinto, sulle mura delle Grazie, l’infimo ritrovo di.... tutto quel che vorrete) queste gentilezze, diciamo, ed altre simiglianti, non avevano mai conseguenza di busse. Si rideva, si sghignazzava, si faceva rimando d’ingiurie, fino a tanto che il Forte in gamba, sentendosi stracco di lingua, non reputasse miglior partito rientrar nelle quinte co’ suoi fantocci e ripigliar lo spettacolo al punto in cui lo aveva lasciato.

E adesso che avete potuto congetturare, dai battibecchi dell’impresario coll’