Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/348

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ho avuto segreti per lui, ed egli versa sulle piaghe del mio cuore il balsamo delle sue benedizioni. Ora egli mi aiuta in un’opera di gran sollievo per me. I bambini di questo paesello, lasciati in balìa di sè stessi dalle loro madri, non facevano altro che correre qua e là pei campi o sulla riva del mare, scalzi, sudici, alla rinfusa, a giuocare o ad accapigliarsi, come è costume della loro età. Noi li abbiamo raccolti dalla strada; ripuliti e coperti da me, vanno ogni giorno in chiesa, dove il curato insegna loro la dottrina cristiana, e chi più impara riceve in premio da me qualche bella immagine, o qualche libriccino di divozione, ed ha la speranza di venire a pranzo dalla signora. Poveri bambini! care creature innocenti!...

«Mio marito è buono; conoscendolo meglio, ho incominciato ad amarlo come una sorella, dirò anzi come una madre. E dire che un tempo io non potevo stargli vicina!... che i suoi mali mi facevano dare in atti d’impazienza!... Egli non esce quasi mai; i suoi dolori reumatici lo hanno tenuto quasi tutto l’inverno nella sua camera. Io mi sono posta intorno a lui come una suora di carità; ho vegliato intiere notti questo bambino di cinquant’anni. Quand’egli è meno infastidito dal male, mi dimostra con poche ma affettuose parole la sua gratitudine. Egli! gratitudine a me!... Ma Iddio mi ha ricompensata oltre i miei meriti, concedendomi di vederlo assai migliorato. Il ritorno della bella stagione fa miracoli. Se si potesse star sempre qui! Ma pur troppo bisognerà tornare in Genova, per dar sesto a molte faccende domestiche....»


Qui sarebbe stata gran ventura a poter leggere le risposte di Paris Montalto, e più grande a vedergli nel cuore, quando il povero esule andava leggendo quelle pagine spietate. Generoso qual era, certo egli doveva intendere ed anco perdonare quei manifesti mutamenti del cuore di lei. Le anime grandi sentono dolore, non isdegno; non odiano, nè sprezzano; dimenticano, o ne fanno le mostre.

Paris non dimenticava; amava sempre, a malgrado d’ogni cosa. E amando con tutte le virtù dell’anima sua, ebbe certamente a scrivere nel 1843 una lettera, da cui traboccasse una grande amarezza, perchè la risposta di Lilla (ultimo foglio di quel mesto carteggio) mostrava aperto che l’antica fiamma era spenta, e sopravviveva la fredda alterezza della gentildonna offesa. L’abbiano per fede gl’innamorati; quando un lagno strappato al cuor loro dagli spasimi di un affetto profondo non