Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/46

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spalle ai nuovi arrivati. Il marchese Pietrasanta e il conte Nelli di Rovereto, colla sua divisa di capitano e con la sua cappa cenericcia sulle spalle, guardavano verso lo sbocco della viottola.

Lorenzo e l’Assereto si fecero innanzi, salutando con molto garbo, e gli altri risposero del pari. Il Montalto non fece altro che metter la mano al cappello, e stette nella medesima postura di prima.

- Signori, - disse Lorenzo, - io spero che non ci ascriveranno a colpa lo averli fatti aspettare.

- Mai no; - rispose il Pietrasanta, - sono le cinque in punto.

- Questo so bene, signor marchese, - soggiunse il Salvani, - ma a noi duole di essere giunti dopo le Signorie loro al ritrovo. -

Gli altri si strinsero nelle spalle, quasi volessero dire: che ci abbiamo a far noi?

Lorenzo intese la mimica, ma finse di non addarsene.

- Signori, - soggiunse egli, con un sorriso malinconico, da cui trapelava l’angustia dell’animo, - aspettavamo il signor Collini. Ma, a quanto sembra, egli è stato trattenuto in città da altre faccende, che avrà reputate più urgenti. -

Un altro sorriso, ma di ineffabile disdegno, fu quello che sfiorò le labbra del marchese di Montalto. Gli altri si contentarono di tacere, aspettando la fine del discorso. Infatti Lorenzo, per nulla turbato proseguì:

- Siamo stati ad attenderlo fino all’ultimo. Egli ha mancato alla sua fede, e noi siamo venuti qua, per significare alle Signorie loro tutto il nostro rammarico. -

Il marchese di Montalto sorrise da capo. I suoi padrini si volsero a lui per vedere che cosa dicesse; ed egli allora, levatosi con piglio di noncuranza dalla sua prima postura, e cavandosi il cappello, pronunziò queste poche parole:

- Francava la spesa di alzarsi così per tempo, per riuscire a ciò!... -

Il sangue si rimescolò tutto nelle vene al Salvani, e una vampa di fuoco gli corse alla fronte; tuttavia si contenne:

- Signori, - ripigliò a dire, - non avevo finito. Io ed il mio onorevole collega Giorgio Assereto significavamo alle Signorie loro il nostro rammarico, perchè questo era debito nostro. Siamo stati a recare un cartello di sfida al marchese Aloise di Montalto da parte del signor Ernesto Collini. Questi mancando al ritrovo, a noi correva obbligo di far