Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/50

Da Wikisource.

- Sicchè?... - dimandò il mastro di combattimento.

- Sicchè, mio caro Rovereto, - rispose il Montalto, - noi ci rimetteremo in guardia, con vostra licenza.

- E Dio v’aiuti; - soggiunse il bravo capitano. - Signori a voi! -

Il duello ricominciò. Ma Aloise di Montalto fu questa volta assai più guardingo e fece a studiar molto le parate. Il giovane cominciava a sentire dentro di sè un tal poco di pentimento per certi suoi modi, e da quel leal gentiluomo ch’egli era badò più a schermirsi che a ferire l’avversario.

Ma Lorenzo Salvani non era uomo da accettare simiglianti cortesie, e appena si fu avveduto che il Montalto tirava soltanto a difesa, spiccò un salto indietro, e piegando la spada a terra, parlò in questa guisa:

- Signor marchese, o assalite voi pure, o ch’io mi metterò ad imitarvi, e tireremo innanzi di questo passo fino al dì del giudizio universale.

- Oppure a quello di San Bellino, che casca tre giorni dopo; - soggiunse tra sè il vecchio Michele, che stava dal suo buco a guardare la scena.

- Avete ragione! - esclamò Aloise di Montalto. - Volete vincermi di cortesia, e ne avete il diritto. Ecco dunque, io vi contento. -

E così dicendo, si rifece al primo giuoco. Le spade giravano, s’inseguivano, si legavano e si districavano con una rapidità meravigliosa, senza dar tregua a quell’armonico soffregamento dell’acciaio, che fa ribollire il sangue nelle vene ai più dolci di tempera. Ma ogni bel giuoco dura poco; certe battute di terza e di quarta, che erano il forte del marchese di Montalto, non furono più così aggiustate come prima, e Lorenzo, che se ne avvide, incalzò. Finse una botta al sommo del petto, appoggiandola con una forte spaccata di gambe, e poi, girando il pugno, passò incontanente al fianco. Il Montalto non fu in tempo a respingere l’assalto, e la parata bassa che egli fece, giunse a mala pena a sviare un tratto la lama dell’avversario, la quale, in cambio di andargli al petto, lo colse in quella parte del costato, dove s’incurva verso le spalle.

Lorenzo, fatto il colpo, trasse la spada a sè, rimettendosi in guardia. Ma fu inutile: il Montalto era caduto a terra, e il sangue spicciava dalla ferita.

Allora tutti quanti accorsero per rialzare il caduto, e il dottor Mattei, ottimo giovanotto che faremo conoscer meglio ai nostri lettori quando ci venga a taglio, cortesemente aiutato