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troppo duro, e a far battere il cane sulla martellina occorreva il pollice di Alcide; in altri non c’era verso che volesse stare sulla tacca di riposo: tutti avanzi di botteghe di armaiolo, eredità di guardia civica, notevoli a vedersi per le fascette e i guardamani di ottone.
— Ma questi son cassoni, non fucili! — diceva uno.
— Che cassoni? — soggiungeva un altro. — I cassoni son buoni da ardere, e questi non farebbero fuoco neanco a scaldarli in un forno.
— Ci vuol pazienza, amici! — diceva Lorenzo, che incominciava a perderla. — Voi sapete che la rivoluzione non è ricca; i fucili buoni potrete guadagnarveli là, dove andremo; ce ne sono di eccellenti.
— Cattivo soldato, — aggiungeva il Martini, — cattivo soldato quegli che si lagna del suo fucile, quando ci ha una baionetta da poterci innestare! —
In questi ragionamenti e in queste operazioni, erano giunte le dieci. E segnale nessuno! Parecchi incominciavano a mormorare. Che si fa? che si aspetta? Lorenzo aspettò ancora una ventina di minuti; poi, chiamato a sè uno dei più impazienti, lo mandò, con un suo biglietto, a chieder notizie al quartier generale.
— Vado e torno! — aveva detto il messaggero. Ma un quarto d’ora passò; passò mezz’ora; suonarono finalmente le undici; e il messaggero, che s’era veduto andare, non fu visto tornare. Egli aveva fatto come il corvo dell’Arca.
Allora il comandante fece quello che aveva fatto Noè; aspettò un altro poco, e pregò il Martini che volesse andar lui. Questi almeno sarebbe tornato.
Frattanto i capisquadra duravano gran fatica a trattenere i loro uomini. Taluni più chiassosi (gente di malavoglia, diceva il Martini) se la pigliavano coi capi della rivolta, sbraitavano contro i vili che non erano venuti al ritrovo, e bestemmiavano, sacramentavano d’esser stati traditi.
— Le bestemmie non colmano il vuoto; — diceva Lorenzo. — Cinquanta uomini volenterosi e gagliardi ne valgono cento. Quanto a ritardo, sapremo tra poco che cos’è; del resto, se avete voglia di fare, io ne ho quanto voi, e nasca quel che sa nascere, appena tornato il Martini, usciremo noi, la romperemo da soli! —
Queste parole calmarono gli spiriti più irrequieti; che anzi, parecchi incominciarono a dire sommessamente che non c’era gusto a muoversi da soli, e, mentre tutti gli altri se ne stavano colle mani alla cintola, andare a morte certa pel loro