Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/302

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rompere sul mio volto i buffi dell’aria gelata che scendeva dalle gole dei monti. E fu allora, in mezzo a quella rigidezza dell’aria, che un alito soave, tiepido, sommesso, venne a sfiorarmi la guancia. - «Ah! ella è morta!» gridai, e caddi privo di sensi. Un’ora dopo, i miei uomini mi raggiungevano, e mi richiamavano, malamente pietosi, alla vita. Oh foss’io morto in quel giorno! Era il 20 novembre del 1853....

- Mia madre è morta quel giorno! - esclamò esterrefatto Aloise.

- Sì, l’ho saputo più tardi, molto più tardi, al mio ritorno in Europa; e bene ebbi a convincermi che non era stata un’illusione la mia, che l’anima della vostra santa madre era venuta a salutare chi aveva tanto patito per essa. Quel giorno rimasi istupidito, e molt’altri ancora; a Valparaiso, per dove ero avviato, giunsi tre settimane dopo, senza aver coscienza alcuna di me, delle ragioni del mio viaggio, di ciò che avrei fatto colà, della nuova via che avrei presa. Più tardi mi risovvenni; ascrissi il fatto ad un inganno dei sensi turbati, alla impressione del freddo, alla fatica soverchia; cionondimeno io non ero tranquillo, un dubbio atroce mi stava fitto nell’anima. M’ero proposto di toccare l’Australia e di tornare nell’India dove già avevo passati due anni; ma non mi diè l’animo di mettermi in mare; rifeci la strada, rividi il Brasile; il solo mio ricapito che fosse noto ad un vecchio amico di Genova, confidente de’ miei giovanili dolori, il solo paese dove io potessi ripromettermi di ricever sue lettere. Vana speranza! Egli non mi aveva più scritto da oltre due anni, o le sue lettere erano andate smarrite; quella volta ancora, non c’era nulla per me. Lo credetti immemore, accusai i mutamenti del cuore; ero ingiusto; il mio povero amico da due anni era morto. Anche questo seppi solamente più tardi, al mio ritorno in patria. Allora, ignaro di tutto, io mi struggevo di ansietà, di timore, di rabbia impossente. Aspettai tre mesi, ma invano; indi ripartii pel viaggio disegnato dell’India. Perchè non venni in Italia, a cercar le novelle che mi erano da tanto tempo mancate? Perchè avevo giurato, giurato a vostra madre, Aloise, di non riporre più mai il piede in Europa.

- A mia madre?

- A lei. Ma io debbo narrarvi ordinatamente ogni cosa. Il cuore mi sanguina, ma non importa; il figlio di Eugenia Vitali udrà la mia confessione, e mi compiangerà; il figlio di Alessandro Montalto vedrà se io meriti il dolce nome