Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/78

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Le donne se ne stiano da banda. Dov’è la donna, non c’è più libertà di parola; sottentra la cerimonia, o la passione; quella mette il bavaglio alla verità, questa soffoca il raziocinio. Ho detto — proseguì con burlesca gravità l’oratore — e non patisco osservazioni, perchè questa è la mia opinione.

— Sia bene o male — entrò a dire Mauro Dodero — poichè non ci sono donne tra noi, farò una variante alla storia del Lorenzini.

— Ne muta il senso? — dimandò questi.

— Press’a poco.

— Mi riserbo la facoltà di combatterla.

— Anzitutto, sentiamola; — disse il Savioli. — Capitano, hai la parola.

— Grazie tante; — soggiunse capitan Dodero; — ecco la variante. Il Signore aveva tolta la costa all’uomo. Fin qui la è storia conosciuta....

— Sicuramente; — interruppe il Giuliani; — «immisit ergo Dominus Deus soporem in Adam: cumque obdormisset, tulit unam de costis eius, et replevit carnem pro ea.» — Tutto benissimo, salvo l’ultima frase! — ripigliò a dire capitan Dodero. — Il Signore aveva tolta la costa di Adamo ed era lì per farle quell’uffizio che ci raccontò il Lorenzini, allorquando fu veduto dalla volpe, che passava a caso da quella parte dell’Eden. Voi sapete meglio di me che gli animali erano già creati, quel giorno, e ciascheduno secondo la specie sua.

— Verissimo! — tornò a dire il Giuliani, che era forte di Sacra Scrittura, come i suoi colleghi del Cattolico; — Ed eccovi il testo che lo dice: «Et fecit Deus bestias terrae juxta species suas, et jumenta, et omne reptile terrae in genere suo. Et vidit Deus quod esset bonum.» — Vuoi finirla. Giuliani, col tuo latino? — gridò Marcello Contini.

— Non mio, ma di san Gerolamo; del resto, ho finito.

— Meno male; ora, continua tu, Dodero, che parli in genovese, come Iddio comanda.

— E come difatti parlavano Adamo ed Eva, poichè la genovese è la prima lingua del mondo; — disse gravemente Mauro Dodero, pettinandosi la barba colle dita, come era suo costume. — Ora torno al racconto. La volpe adocchiò la costoletta, e, spiccato un salto, vi pose il dente, come se fosse roba sua, e il Signore non l’avesse tolta all’uomo