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48 problemi inattesi della guerra


con l’organizzazione della nostra difesa, con le nostre facoltà di rappresaglia.


Il còmpito nostro non è semplice, e va misurato in tutte le sue proporzioni. La guerra nell’aria ha assunto sviluppi inattesi, si è moltiplicata, è andata ingigantendo mese per mese, si è trasformata con nuove risorse, ha avuto progressi vertiginosi imposti da continue necessità improvvise. Apparecchi che sembravano ieri insuperabili sono oggi abbandonati per la loro inefficienza. Nessun’arma come quella aerea subisce così profonde e rapide modificazioni e impone tanto studio, tanta iniziativa, tanta energia. L’aviazione del 1914 di fronte all’aviazione di questo inizio di anno appare meschina e inutile come l’artiglieria napoleonica di fronte ai cannoni a tiro rapido. L’inizio della trasformazione fu la conseguenza logica di un volo: il volo di quel Taube comparso su Parigi in un pomeriggio di agosto, all’inizio delle guerre.

Prima del conflitto europeo, in quasi tutti i paesi l’aeroplano militare pareva destinato ad essere unicamente uno strumento di osservazione e di esplorazione. Si prevedevano combattimenti aerei, ma soltanto per impedire le ricognizioni al nemico o per forzare il passo alle proprie. L’aviazione si considerava generalmente aggregata agli eserciti e legata alle loro operazioni. Nessuna nazione civile d’Eu-