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per l'arma aerea 57

avanscoperta, da osservazione, da combattimento, da bombardamento.

Gli aeroplani si erano andati classificando in tipi sempre più perfetti. Ogni nuova necessità faceva sorgere un nuovo ordigno. Era lontana l’epoca in cui pareva che tutto il problema della lotta aerea consistesse nel volare bene ed essere in tanti. Ogni apparecchio inadatto allo scopo era inutile. Peggio ancora, era perduto.

Non bastava creare delle macchine assalitrici che interdicessero al nemico i lunghi voli sul paese; quella era la difesa ma bisognava rendere utile attivamente la propria aviazione creando le macchine che potessero volare alla loro volta sul nemico, e sentirsi sicure nel compimento delle loro missioni militari.


Nello stesso momento in cui gli aeroplani da caccia erano lanciati a grandi stormi da numerose stazioni strategicamente disposte, sempre più numerose, la Francia creava le grandi squadriglie a largo raggio di azione. Studiando nuovi modelli, trasformò intanto i tipi già provati e più facilmente adattabili. Aveva nei Farman e nei Voisin dei solidi e stabili biplani, ma lenti, incapaci di salire presto, deboli e perciò di poca autonomia, impossibilitati ad agire utilmente con un soverchio peso di armi. La loro forza motrice fu aumentata in una proporzione che va da otto a tredici, a quattordici,