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per l'arma aerea 61


tri vedeva per la prima volta strane luci palpilare nelle profondità tenebrose del cielo. I campi di atterramento lanciano lampi verticali di fari intermittenti, hanno segnalazioni luminose automatiche che indicano la direzione del vento, allineano luci, invisibili dall’alto, che segnalano la prossimità del suolo, e gli aeroplani, muniti di dinamo mosse dall’impeto stesso del volo, possono accendere dei proiettori sotto alla fusoliera al momento di toccare la terra. Con queste disposizioni la sorveglianza del blocco non ha più sosta, nella luce e nel buio.

Le squadriglie da caccia sono lontane. Il loro compito è di assaltare il nemico all’andata o al ritorno, di non lasciarlo entrare o di non lasciarlo uscire, di dargli addosso ovunque càpiti, di inseguirlo, di perseguitarlo. Sono innumerevoli, e non possono essere legate ai centri da difendere, non debbono avere limiti fissi all’azione. La loro forza è la velocità e la loro superiorità sul nemico si afferma nella lunga corsa.

Appena l’incursione di aeroplani avversari è segnalata, tutte le squadriglie da caccia si levano. Prendono altezza, salgono e salgono, prima di sapere dove andranno. Raggiunta l’altitudine utile osservano le segnalazioni della terra. E laggiù, delle grandi frecce bianche indicano un punto sull’orizzonte. Mostrano da quale parte il volo nemico si annunzia. Gli stor-