Pagina:Barzini - Una porta d'Italia col Tedesco per portiere, Caddeo, Milano, 1922.djvu/61

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ci avevano fatto. Siamo riusciti a dimostrare luminosamente che c’è un vantaggio positivo a non essere italiani quassù. La vecchia amministrazione austriaca si è sentita così sicura che otto mesi dopo l’occupazione italiana ha pensato che era tempo di fondarsi un governo suo, visto che non ce n’era nessun altro.

Era tempo di dare un coordinamento, una direttiva unica all’azione delle autorità locali, dei maestri, dei parroci, dei partiti, della stampa. Occorreva insomma un Comitato di salute... tedesca. La organizzazione è il forte delle genti teutoniche. Nel giugno del 1919 i capi dei due massimi partiti austriaci, il clericale, che è il più potente, e il liberale (l’uno bigotto dell’ex-dinastia, l’altro bigotto del pangermanesimo), cominciarono a stringere un’intesa. I due partiti, i cui affari erano in completo fallimento per tutto meno che su questo lembo d’Italia, decisero di fondersi sotto ad un comitato dirigente che assunse il nome di Deutscher Verband. La straordinaria istituzione prese vita nel luglio. Ecco il suo patto costituzionale:

«1° Il Deutscher Verband parteciperà alle discussioni degli enti rappresentativi solo con la riserva di non riconoscere l’annessione del Tirolo. — 2° La attività del Verband si estende a tutti i territori tedeschi del Tirolo Meridionale (compresa la zona mistilingue e i comuni tedeschi del distretto di Cles e Cavalese) e al territorio ladino.