Pagina:Barzini - Una porta d'Italia col Tedesco per portiere, Caddeo, Milano, 1922.djvu/75

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in italiano sua lingua, di non riconoscere gli atti del Commissario regio usurpatore, e fece cancellare la parola italiana «Municipio» che era stata dipinta sulla facciata della sede comunale. Invitato a ripristinarla fece dipingere sotto alle grondaie, a sinistra, in piccolo, un «Muni», e a destra un «cipio». Scherzi.

Così il Governo è riuscito ad abbassare con un colpo solo l’autorità del Commissario generale, il prestigio della nazione e la dignità della nostra cultura. Dopo ciò possiamo stupirci di quel che avviene nell’Alto Adige? Perdute così all’italianità le scuole comunali delle regioni italiane, la istruzione italiana è rimasta confinata a scuole elementari governative, non obbligatorie, le quali, create senza mezzi, prive di materiale, allogate in povere dimore, non hanno allievi, o quasi, e non riescono ad essere che degl’istrumenti di discredito. Meglio niente. Almeno il niente non è un termine di paragone. Mancano persino insegnanti perchè, salvo onorevoli eccezioni, i migliori non lasciano i buoni posti nelle vecchie province senza un compenso, e il Governo, come compenso, ha deciso di togliere ai maestri italiani di quassù persino quelle sei povere lirette quotidiane che rappresentano la loro indennità straordinaria.

Queste scuole si rifugiano dove possono, in stalle, in rimesse, in casupole; non si sa dove imbucarle; chi potrebbe ospitarle non lo fa non avendo l’incitamento di un potere e di un prestigio. I migliori