Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/368

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154 lo cunto de li cunti

          Si pare male fele, ha sempre file1;
          Si reseca liune,
          Va cacanno coniglie;
          Si desfida, è sarciuto ed è nforrato2;
          Si menaccia, è frusciato e l’è refuso;
          Si joqua a dado de smargiassaria,
          Sempre l’è fatto ncuntro;
          Ne le parole è bravo,
          Ma ne l’effetto è breve;
          Caccia mano a l’acciaro,
          Ed assarpa lo fierro3;
          Cerca arrissa e s’arrassa,
          Ed è volante chiù, che no è valente;
          Trovanno chi l’attoppa e lo chiarisce,
          Trovanno chi l’assesta lo jeppone,
          Trovanno chi lo sbozza, e nce le cagna,
          Chi l’ajusta li cammie,
          Chi le carda la lana,
          Chi le dà pe le cegna,
          Chi le face na ntosa,
          Chi le fisca l’arecchie,
          Chi le ntrona le mole,
          Chi le trova la stiva,
          Chi le mena li ture,
          Chi lo scomma de sango4,
          O sborza na lanterna,
          O fa na pettenata,
          O concia pe le feste,
          O piglia co no usciuolo5,
          O fruscia co no tutaro,



  1. Giuoco di parola tra fele, fiele e file, paura.
  2. Cucito e foderato.
  3. Leva l’ancora e fugge.
  4. Ture, tonsille. — Scomma de sango, percuota a sangue.
  5. Bastone.