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È una leggenda quella che il Trentino altro non sia che un cumulo di rocce sterili.


PROPRIETÀ FONDIARIA. Domina nel Trentino la piccola proprietà. Solo i boschi e i pascoli di montagna, di proprietà dei comuni, costituiscono proprietà estese.

Su 70 390 aziende fondiarie (Statistica 1902):

40 985 sono dedicate alla coltura intensiva (campi, prati, pascoli) 1;
202 ai frutteti;
1 870 alla vite;
26 749 hanno carattere misto agricolo-forestale;
584 erano esclusivamente forestali.

Di 70 390 aziende fondiarie hanno una superficie: sotto 0,5 ettari, 21 499; sotto 2 ettari, 49 234; superiori ai 5 ettari, sono 6542; sopra i 100 ettari, resultano solo 424; con più di 500 ettari, 20; con più di 1000 ettari, 4.

La coltivazione della terra si fa con patto colonico per i poderi più estesi in Val d’Àdige e in Valsugana. Esistono 2475 aziende agricole-coloniche.

 I boschi sono per km² 59,36 di proprietà governativa;
» » 2228,10 » » comunale;
» » 718,29 » » privata.

I pascoli2 di montagna sono quasi tutti di proprietà comunale. Di 589 malghe (cascine con esteso territorio) ben 500 sono comunali.


PRODOTTI DEL SUOLO. Una serie di calamità paralizzò per molti anni dal 1860 al 1890 l’agricoltura, la cui risurrezione data appena dagli ultimi anni. Essa rende oggi al paese assai meno di quanto potrebbe. Regioni contermini, in analoghe condizioni di suolo e di clima, ricavano vantaggi di molto superiori.

I maggiori redditi agricoli sono costituiti dalla vite, dal baco da seta, dalla coltura dei cereali, dalla frutticoltura e dall’allevamento del bestiame.

Produzione viticola3. La vite si eleva in media nel Trentino fino ai 700 m.; occupa in realtà un’estensione maggiore di quella indicata nel nostro quadro statistico, dovendosi aggiungere ai 70 km²

  1. Cnfr.: Tav. VIII - Coltura intensiva.
  2. Cnfr.: Tav. IX - Prati e pascoli.
  3. Cnfr.: Tav. X - Distribuzione della coltura della vite.