Vai al contenuto

Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/436

Da Wikisource.
436 RELAZIONE

allungarsi o ad accorciarsi nelle vicende del caldo e del freddo, ma in compenso si gonfia e si stringe e s'incurva per quelle dell'umido e del secco, ed è corroso dal tempo e dagli insetti troppo facilmente per poterne da quello sperare quella immutabile diuturnità che richiede un campione maestro. Restavano li metalli, li quali se hanno l'inconveniente di dilatarsi al caldo e di accorciarsi al freddo, hanno però i vantaggi di unire colla solidità e durevolezza pressoché eguale del sasso, quello di non essere fragili com’esso, di obbedire alle forme che l'artefice deve dar loro, e di potervi con precisione segnare le più minute divisioni. L’allungamento ed accorciamento dei metalli è un inconveniente bensì, ma noto e calcolabile; di più, le stesse cagioni che alterano il metallo nella sua lunghezza, possono anche repristinarlo. Le alterazioni del legno nè sono misurabili, nè possono repristinarsi. Il ferro battuto a martello, secondo le esperienze de’ fisici, è il meno sensibile de’ metalli alle variazioni del caldo e del freddo, e l’errore di tale variazione non può essere valutabile in una misura lunga di due braccia. Secondo le sperienze del sig. Berthoud celebre fabbricatore di pendoli in Parigi, una verga di ferro battuta della lunghezza di linee 461 del piede reale di Francia varia di linea, cambiando il termometro di Reaumur di 27 gradi, e una di argento di eguale lunghezza agli stessi gradi cambia di di linea. Il nostro doppio braccio sarebbe poco meno di 528 linee; per conseguenza riguardo al ferro il cambiamento in una simile variazione