allungarsi o ad accorciarsi nelle vicende del
caldo e del freddo, ma in compenso si gonfia
e si stringe e s'incurva per quelle dell'umido
e del secco, ed è corroso dal tempo e dagli
insetti troppo facilmente per poterne da quello
sperare quella immutabile diuturnità che richiede
un campione maestro. Restavano li metalli, li
quali se hanno l'inconveniente di dilatarsi al
caldo e di accorciarsi al freddo, hanno però
i vantaggi di unire colla solidità e durevolezza
pressoché eguale del sasso, quello di non essere
fragili com’esso, di obbedire alle forme
che l'artefice deve dar loro, e di potervi con
precisione segnare le più minute divisioni. L’allungamento
ed accorciamento dei metalli è un
inconveniente bensì, ma noto e calcolabile; di
più, le stesse cagioni che alterano il metallo
nella sua lunghezza, possono anche repristinarlo.
Le alterazioni del legno nè sono misurabili,
nè possono repristinarsi. Il ferro battuto
a martello, secondo le esperienze de’ fisici, è
il meno sensibile de’ metalli alle variazioni del
caldo e del freddo, e l’errore di tale variazione
non può essere valutabile in una misura
lunga di due braccia. Secondo le sperienze del
sig. Berthoud celebre fabbricatore di pendoli
in Parigi, una verga di ferro battuta della lunghezza
di linee 461 del piede reale di Francia
varia di linea, cambiando il termometro di Reaumur di 27 gradi, e una di argento di eguale lunghezza agli stessi gradi cambia di di linea. Il nostro doppio braccio sarebbe poco meno di 528 linee; per conseguenza riguardo al ferro il cambiamento in una simile variazione