Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/438

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438 RELAZIONE

stesso paragonare colla possibile precisione una qualunque misura, operazioni che non saranno nè frequenti nè impensate, basterà rimettere la stanza ad una temperatura di poco minore a quella di gradi 17 per sottrarre all’occhio il più fino il dubbio di ogni alterazione, e per garantire l’esattezza somma delle operazioni che si faranno mediante una misura in questo modo confrontata col primario campione. Affine poi di potere accorgersi in ogni tempo di qualunque mutazione potesse fare il campione, a questo riguardo si è combinata la solidità del ferro colla duttilità dell’argento, facendo camminare per mezzo del campione una verga di tale metallo, sulla quale sono segnate le divisioni più delicate, come si dirà più abbasso. Le divisioni delle once tagliano tanto l’argento quanto il ferro, dimodochè la diversa dilatabilità de’ due metalli di una sol linea segnante l’oncia ne farebbe due, quando dovesse succedere alterazione prodotta da qualunque più impensato accidente.

III.

Il ferro, il più solido fra i metalli, forma la principale materia del campione. Alla solidità naturale di esso vi si è aggiunta quella della mole, affine principalmente di prevenire l’elasticità che hanno con se le verghe lunghe e non molto grosse; si è perciò preferita la forma di un massiccio parallelepipedo rettangolare lungo più di due bracci, e terminante in due manubrii di ferro per il trasporto, portato da