Pagina:Bellamy - L'avvenire, 1891.djvu/148

Da Wikisource.
146

ad una certa età, sono tutori dei propri figli. Vedete che il calcolo per il sostentamento, si basa sulle relazioni di ogni individuo con la nazione, e questo diritto non può essere influenzato dai rapporti che si hanno con gli altri membri della nazione. Sarebbe una cosa che offenderebbe il sentimento morale e che nessuna teoria sociale ragionevole potrebbe giustificare, il permettere che una persona dipendesse da un’altra per il proprio mantenimento. Con un’istituzione simile, che accadrebbe della libertà e della dignità personale? So che, al secolo XIX, vi proclamavate liberi; la significazione di quella parola doveva essere altra cosa allora, altrimenti non l’avreste usata in una società i cui membri erano interamente dipendenti l’uno dall’altro, dal lato materiale: i poveri dai ricchi, gli operai dai principali, le mogli dai loro mariti, i figli dai genitori. Invece di dividere direttamente gl’introiti della nazione fra i suoi vari membri, ciò che sarebbe stato il metodo più naturale ed evidente, pare che vi sforzaste di trovare un mezzo onde operare una divisione a poco a poco; la qual cosa costituisce la maggiore umiliazione per tutte le classi salariate.

In un matrimonio, d’inclinazione la dipendenza dal marito può esser sembrata sopportabile alla moglie, però essa deve sempre essere stata un’umiliazione per una donna di sentimenti elevati. Che diremo dei casi infiniti in cui la donna non maritata dovette vendersi all’uomo per poter vivere? Perfino i vostri contemporanei che non comprendevano lo stato della società, sembrano aver concepito, che ciò non era come avrebbe dovuto essere; ma non sentivano nemmeno compassione della lamentevole sorte delle donne. Non pensavano menomamente che era un furto ed una crudeltà il prendere per sè tutto il provento della terra, mentre le donne chiedevano mendicando la loro parte. Ma, che dico mai, signor West, dimentico che è più di un secolo fa, che quelle povere donne avevano da sopportare tanta vergogna e che voi non siete responsabile di uno stato di cose che, senza dubbio, biasimavate come lo faccio io!»

«Ho anch’io la mia parte di responsabilità,» risposi; «tutto quanto posso dire a nostra scusa, si è che prima che la nazione