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annunciava ciò che già avevo supposto dalle notizie dei giornali. I nuovi scioperi, diceva egli, avevano ritardato il compimento del contratto di costruzione e mi domandava una proroga a tempo indefinito.

Caligola aveva desiderato che il popolo romano avesse una sola testa per reciderla d’un colpo, e quando io lessi questa lettera, accarezzai per un momento lo stesso pio desiderio per le classi operaie americane. Il ritorno di Saverio col dottore interruppe i miei foschi pensieri.

Appresi che con fatica era riuscito ad indurre il dottore a venire da me, essendo questi in procinto di lasciare la città nella notte. Il dottore mi spiegò che avendo sentito a parlare d’una onorevole carica in una città lontana, si era deciso di presentarsi al concorso per ottenere possibilmente il posto. Mi disperai allora e gli domandai a chi mi potevo rivolgere per addormentarmi ed egli m’indicò alcuni Mesmeristi in Boston, i quali possedevano la stessa sua potenza. Questo mi tranquillò, ed ordinai a Saverio di svegliarmi all’indomani mattina alle nove, poscia mi coricai, e presi una posizione comoda abbandonandomi alle manipolazioni del dottore.

In conseguenza d’una agitazione insolita, quella sera smarii meno presto i sensi; ma finalmente m’invase una dolce sonnolenza, e tranquillo riposai tutta la notte.


CAPITOLO TERZO




«Egli apre gli occhi. Sarebbe meglio che prima vedesse soltanto uno di noi».

«Promettimi però, che tu non glielo dirai».

Le prime parole furono dette da un uomo, le seconde da una donna, e tutti e due parlavano sotto voce.