Pagina:Bellamy - L'avvenire, 1891.djvu/45

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«Dio vi benedica» dissi dopo un istante «è lui che vi ha mandata a me. Credo che avrei perduta la ragione se non foste venuta!» e mi vennero le lagrime agli occhi.

«Oh! signor West!» esclamò essa. «Ci avete creduti così senza cuore! Come vi sentite ora? State meglio?»

«Sì,» risposi. «E lo debbo a voi. Posso chiedervi di rimanere ancora?»

«Certamente» mi rispose con una espressione di benevolenza che diceva più di tutte le parole. «Non dovete crederci senza cuore come sembrerebbe, perchè vi abbiamo lasciata solo. La scorsa notte non ho dormito, pensando alle emozioni che avreste provato svegliandovi questa mattina. Mio padre disse che il sonno sarebbe stato lungo e pensò più conveniente non dimostrarvi subito la nostra simpatia ed aspettare che abbiate presentito di trovarvi presso degli amici».

«E questo è vero; ma comprenderete che per me è una scossa fortissima il sentirmi trasportato a cento anni lontano dal tempo in cui vivevo».

«Nessuno poteva immaginare,» continuò essa «che voi sareste uscito così per tempo. Dove siete stato?

Io le raccontai ogni cosa minutamente e la vidi a commuoversi. Una delle sue mani si era liberata dalle mie, ma non osava ritirarmi l’altra, poichè sapeva di procurarmi un conforto lasciandomela premere.

«M’immagino.» disse essa, «quanto avrete sofferto, e pensare che eravate solo in questo combattimento! Ce lo perdonerete mai?»

«Figuratevi! Ma ora tutto è passato. Almeno per il momento, voi avete dissipate tutte le nubi».

«E, spero, che non vorrete affliggervi nuovamente?» domandò essa.

«Questo non lo posso dire» ripresi. «È troppo presto per dirlo, specialmente se rifletto quanto tutto qui mi riesce strano».

«Promettete però» continuò essa «di ricorrere, sempre che crederete, a noi, non potremo far molto; ma sarà sempre meglio che restar solo».