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ROMANZA SECONDA
Brano della romanza
El conde don Sancho Dias...
Rom. de Supulveda (Anvers, 1566).
Quando il conte al baciamano
su in palazzo fu venuto,
poser lui le brache addosso,
20 come il re l’avea voluto.
Quando il conte si fu visto
li al re in faccia, li pigliato:
— Signor — disse, — in che vi offesi ?
perché son si maltrattato?
25 — Assai, conte, assai mal feste !
ch’io ’l so ben tutto il seguito
tra Chimena mia sorella
e voi, conte malardito.
Per lo che prometto e giuro
30 che gastigo tu n’avrai:
in tua vita non vedranti
fuor di carcere uscir mai.
Lá ne’ ferri, dentro in Luna,
lá morir poi d’uopo v’è. —
35 Rispondea piangendo il conte:
— Signor mio, voi siete il re !
Contro a me, vassallo vostro,
fate quel che piú vi alletta;
ma pietá del mio Bernardo
40 che in l’ Asturie è lá che tetta!
Assumetel voi il bambino
onde il padre v’è cognato!
10 peccai; ma non ha colpa
11 picchi nel mio peccato !