Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/235

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Per tal via la figlia cara
diffamata non vedrò. —
Dato orecchio alle ragioni,
il buon conte replicò:
— Nulla, 0 re, negar poss’io
che l’infanta detto vi ha.
Tutto quel di ch’ella duolsi
è una grande veritá.
Di sposarmi a cui dovea
per voi, re, non ebbi ardir:
non pensai che Vostra Altezza
lo dovesse consentir.
Ben l’infanta io sposerei,
se non fosse che sposar;
ma d’uccider la contessa,
signor re, noi vorrei far,
perocché non dee morire
chi un malmerito non ha.
— Morrá dunque egli il buon conte,
e l’onor mi salverá.
Voi che primo non guardaste
lá dov’era da guardar,
se non muore la contessa,
voi la vita vi ha a costar.
Molti assai senza una colpa
per l’onor morrian dei re:
e che muoia la contessa
un gran caso poi non è.
— Io si dunque ucciderolla:
ma il peccato non a me!
Voi con Dio nell’ora estrema
acconciatevi, buon re.
Io prometto a Vostra Altezza
sulla fé di cavalier
(e se il detto io non l’adempio,
traditor hammi a tener),