Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/394

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Se di tanto esser forte l’amore visto avessi in addietro od udito, io non pur per salvar Danimarca questi nobili avrei disunito. 355 Presto alcuni lassú da Signilda! fate in salvo il suo corpo leggiadro; presto alcun al patibol d’Abore, che il re nobil non muoia qual ladro! — Quando furo al stanzon di Signilda, 360 era stesa affocata, lá al suolo; quando fúro al patibol d’Abore, morto al tutto pendea dal lacciuolo. Cosi tolto il re giovane Abore, l’hanno in bei pannilini involtato, 365 l’han deposto cosi nel sepolcro con Signilda sua cara da lato. Pe’ capei strascinata e pel collo a mal venne l’ancella cattiva; feanle il letto nuzial che mertava: 370 giú sotterra cacciaronla viva. Qual la vi par piú bella: conquistar me o la gentil donzella?