Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/399

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S’accordino le cetre dell’inno all’armonia; chi i talami desia circondi il sacro aitar. 65 Adolescenti esperti, quivi a danzar venite; vergini, a lor v’unite, se a voi sorride Amor. E tu col pianto insano 70 non profanare i riti; madre, non far che irriti la diva il tuo dolor. Al buon Rovida in braccio la figlia tua riponi. 75 Dolce Imeneo risuoni, Imene, Imene, Imen. Oh avventurata s’ella, piú che di baci il suono, di bei consigli un dono 80 da te quest’oggi ottieni Dille che eterno giuri ad Alberigo amore; fiamma è l’amor, se muore non si raccende piú. 85 Dille che serbi intatta l’ ingenuitade, ond’ebbe, vergine, vanto, e crebbe fama di sua virtú. Bella virtú rifulge 90 in cor di verginella, ma pur d’assai piú bella in cor di donna eli’ è. Dille che, sorda agli usi del secolo procace, 95 fugga chiunque audace deriderá sua fé;