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XIX

Intorno alla «Servitú presso i popoli antichi e moderni»

del Grégoire ú)

L’uomo che dall’alto della sua fortuna volge uno sguardo compassionevole ad una classe inferiore di cittadini trattata duramente dall’orgoglio dei piú, ed il filosofo che, abbandonate le astruse ed aride speculazioni, crede di nobilitare la propria sapienza impiegandola a prò del misero avvilito ed ingegnandosi di trovar modi onde migliorarne la condizione, sono due vere bellezze nell’ordine delle cose morali. Le azioni loro brillano in mezzo a’ traviamenti della umana natura, e rischiarano altrui il cammino della vita con una luce consolatrice. Nel leggere il libro della Domesticitá non possiamo tenerci di ammirare nell’autore di esso, il signor Grégoire, l’uomo onesto ed il vero filosofo; non possiamo negare a questo antico presidente della «Societá degli amici de’ negri» la simpatia, il rispetto, l’amore ch’egli merita come esempio vivo di operosa filantropia. Una nuova edizione recentissima di questo libro ci sia sufficiente occasione per poter parlare di esso anche dopo i quattro anni da che usci per la prima volta alle stampe.

Il protettore de’ negri, quegli che fino dal 1791 perorò altamente contra l’infame tratta di quei meschini, e sollecitò l’abolizione della loro schiavitú, manifestandone tutta l’ingiustizia, dirizza ora all’umanitá parole di propiziazione in favore d’altra gente infelice. Nel libro sulla Domesticitá il signor Grégoire esamina la condizione de’ servitori d’ambo i sessi in Europa;

(1) De la domesticitá chez les peuples anciens et modernes par M. Grégoire, ancien evèque de Blois, ecc. ecc. Parigi, ecc. ecc.