Pagina:Berchet, Giovanni – Scritti critici e letterari, 1912 – BEIC 1754878.djvu/59

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ii. lettera semiseria di grisostomo 55

non regge colla sua immaginativa. L’esattezza del computo non è da porsi in dubbio, poiché il Buon gusto egli medesimo, armato di gesso, sedeva alla lavagna, disegnando: 36 = 3·

E la illusione teatrale noi sappiamo essere la illusione di tutte le illusioni, la magia per eccellenza; da che come due e due fanno quattro, cosí anche, ad onta della veritá, è provato che dallo alzarsi fino al calar del sipario lo spettatore si dimentica affatto di ogni sua occorrenza domestica, non sa piú d’esser in teatro, giura ch’egli manda occhiate proprio nel Ceramico e nel Partenone, e crede vere proprio le coltellate che si dánno gli eroi sul palco e vero sangue quello che gronda dalle loro ferite.

Quanta sia poi l’importanza della unitá di luogo, è da vedersi in quelle tante pagine che in favore di lei avrebbe dovuto scrivere Aristotile. E il ribellarsi da Aristotile, parlante o tacente ch’egli sia, sarebbe infamia.

Per decreto de’ «romantici» la mitologia antica vada tutta in perdizione. Ma pe’ gorghi Strimoni! questo ostracismo lascia egli sperare briciolo di ragionevolezza in chi l’invoca? Perché rapirci ciò che ne tocca piú da vicino? E come prestar venustá alla lirica, come vestire di veritá i concetti, di splendore le immagini, senza Minerve, senza Giunoni, senza Mercuri, che pur sentiamo apparire ogni notte, in ogni sogno, ad ogni fedel cristiano? come parlar di guerre senza far sedere Bellona a cassetta d’un qualche coupé, senza metterle in mano la briglia d’un paio di morellotti d’Andaluzia? E non è noto forse, per deposizione di tutti i soldati reduci, com’anche a Waterloo quella dea sia stata veduta correre su e giú pel campo, vestita di velluto nero, con due pistole nere in cintura e con in testa un cappelletto nero all’inglese?

«Ut pictura poësis». E ciò che concedete alla pittura lo avete a concedere anche alla poesia, a dispetto della persuasione e delle dimostrazioni irrefragabili del Lessing. E sapete perché? Perché lo ha detto chi poteva dirlo, chi poteva con piena potestá comandarlo, chi aveva rubata al papa l’infallibilitá, prima che il papa nascesse, Orazio insomma. E zitti per caritá.