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sulla «storia letteraria» del bouterweck 85

ove quegli autori avessero derivata dal mondo favoloso degli antichi la loro poesia.

II.—Dall’analisi della religione l’autore procede a quella della vita sociale; e parla, piú che d’altro, dello spirito cavalleresco per la tanta influenza ch’ebbe sulla poesia moderna. In quanto al coraggio ed al valore, i cavalieri somigliano agli eroi dell’antichitá. La propensione al cercare avventure neppur essa mancava agli eroi della Grecia. La spedizione degli argonauti e piú ancora quella contro de’ troiani furono «avventure», pigliando anche il vocabolo in tutta l’estensione del suo significato. Medea ed Elena, l’una sciogliendo, l’altra intricando il nodo degli accidenti, sono da paragonarsi in certa qual maniera alle dame de’ poemi cavallereschi. Ma ciò che costituisce un’immensa differenza tra gli eroi antichi ed i cavalieri è l’importanza che gli ultimi attribuirono alle donne; importanza che, sconosciuta affatto a’ greci ed a’ latini per ragione de’ loro costumi nazionali, è appunto il movente caratteristico della poesia moderna.

Qui l’autore crede di avere ragioni sufficienti per potere distruggere l’opinione di coloro che fanno derivare dall’Oriente il costume, ne’ paladini e ne’ nuovi popoli europei, di divinizzare le donne e di ridurre a culto i voti dell’amore. Nelle fredde foreste, dic’egli, dell’antica Germania, e non nei deserti dell’Arabia, dove un sole cocentissimo converte in concupiscenza ogni desiderio, noi dobbiamo cercare l’origine prima della mistica idea dell’amore casto dell’uomo verso la donna. Gran tempo ancora prima che vi s’introducesse il cristianesimo, le donne erano nella Germania sommamente onorate; e intanto che gli altri popoli rozzi consideravanle come enti inferiori all’uomo, il ruvido germano vedeva in esse qualche cosa di santo, ecc. ecc.1.

Né presso i greci né presso i latini troviamo indizio alcuno di tanto ossequio alle donne. Ben è vero che né i greci né i latini le trattavano col vilipendio con cui le trattano i sultani. Le madri di famiglia erano onorate dentro le mura domestiche; vi avevano vergini consacrate al culto di caste divinitá; alle

  1. Tacito, Germania, c. 8.