Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/177

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esempi e detti morali 165

ma sotto, che elli cominciò a sarnacare. Chi poteva èssare stato a fare che costui non dormisse? Poteva èssare l’angiolo, e anco Iddio, e anco la virtú propria per la consuetudine sua; che non pare che l’anima si possa riposare, s’ella non fa la sua usanza.


XVIII.


Le genti so’ il popolo gentile; cioè il popolo di Dio. Quando tu odi ne la Scrittura nominare questi popoli, sappili intendere: e cosí il popolo pagano s’intende il popolo che vuole andare dietro a’ vizi e a’ peccati. Dice che saranno retti in verga di ferro. La verga s’intende che sia dritta; e perciò si dà la verga in mano al signore, la quale sempre si die tenere dritta. Non la tenere torta, che tu e lei cadrete poi. Tiella dritta, come vedi la Torre. Perché sta dritta questa Torre? Perché ella non pende: perché se pendesse, cadrebbe. Vuoi ti dica quando uno muro non può fare che non caggia? Ogni volta che la grossezza del muro pende tanto che ella esce fuora del fondamento, non potrà stare che ella non caggi. Vuoi vedere quando ella die cadere? Piglia uno piombino, e pòllo dritto, e pon mente al muro forte. Se tu vedi che la faccia di là pende tanto, che ella risponda a quella di qua, non avere mai fidanza a quel muro: va’, apuntellalo, se non ch’e’ cadrebbe. Cosí vedi de la soma de l’asino: quando ella pende, ella sta per cadere, e guasta l’asino. Cosí dico de la volontà. Vuoi perseverare? — Sí.—