Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/24

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xii introduzione

richí... Il capo ch’il porta a merli, chi a càsseri, chi a torri... Tutte queste vanità mentre c’è chi soffre la fame: chi pigliasse una di quelle ciappe e premessela e torcessela, ne vedresti uscire sangue di criature...”

Ancor piú veemente è la sua parola contro i faziosi. “Chi consente di essere di parte o ghibellino o guelfo, s’elli muore con quella parte, perduto è... Chi confessa colla bocca d’essere guelfo o ghibellino, e con essa parte muore, dannato è...” Giunge perfino a dire: “Io voglio che voi udiate una orazione che io voglio fare stamane per l’anima del mio padre e della mia madre e de’ miei parenti: Signor mio Jesu Christo, io ti prego che se ’l mio padre o la mia madre, o niuno mio parente so’ morti con queste parti delle quali io parlo, io ti prego che per l’anima loro non vaglia né messa, né orazione che mai io facesse a utile di niuno di loro. E anco ti prego, Signor mio, che se niuno di loro ha tenuto parti insino alla morte, e non se ne so’ confessati, che mille diavoli abbino le anime loro, e che mai per loro non sia redenzione.”

Ma quando l’argomento della predica è piú strettamente religioso san Bernardino s’abbandona a soavi dipinture, a fantasiose visioni che ricordano Dante e il Beato Angelico. Ecco come parla di Maria Vergine: “Come nel tempo della primavera è circondata la terra di fiori e d’odorifere cose, e Maria è circondata a tutti i tempi d’angioli, d’apostoli, di martiri, di confessori: tutti le stanno da torno, dandole dolcissimi e soavi canti e odori. Io mi credo che tu l’hai potuta vedere co l’intelletto salire alla gloria, invitata da tutti li spiriti beati con tanti giubili, con tanti soavi canti, con tanta festa, che pure a pensare in queste brevi parole è un’allegrezza... tutti le stanno da torno giubilando, cantando, danzando, faciendole cerchio, come tu vedi dipinto colà su alla porta a Camollia, facendo onore a Maria insino al Padre, al Figliuolo e lo Spirito Santo.”