Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/59

Da Wikisource.

apologhi e novellette 47

il grano, egli sciolse l’asino e lassalo pascere; e voi sapete che a la pastura dei molini poco vi cresce l’erba, sí spesso è visitato. Macinato il grano, egli piglia la farina, e carica l’asino e menalo a casa sua co la soma; e scaricatola, riconduce l’asino al suo luogo de la capanna, senza dargli niuna cosa, dicendo da Fonte/commento: normalizzo medesimo: “Colui che l’adoparò ieri gli dové dare ben da mangiare, sí che e’ non dìeFonte/commento: normalizzo aver troppo bisogno;” e cosí il lassò. Aviene che l’altra mattina seguente, un altro dell’altra villa venne per questo asino, pure per caricarlo di grano. E menatoselo a casa, pongli un’altra soma di grano maggiore che quella di prima; e senza darli nulla da mangiare, il menò al mulino; e macinato il grano e condotta la farina a casa sua, rimenò l’asino a la capanna, senza dargli nulla; pensando che colui che l’aveva adoperato l’altro dí dinanzi, el dové bene governare; e cosí il lassóFonte/commento: normalizzo senza attèndarlo a nulla. E inde appresso: “Io ho altro a fare per ora!” E hai due dí che l’asino non ha mangiato nulla. El terzo dí viene un altro per l’asino a la capanna e mènalo seco, e caricollo meglio che carica che egli avesse mai, pensandosi: “Oh, questo è asino di Comuno; egli debba èssare gagliardo;” e cosí mena l’asino al molino con la soma sua. Aviene che anco non gli è dato nulla né ine né altrui. Infine macinato il grano, ricarica la soma all’asino e mettoselo innanzi. L’asino era pure indebolito e non andava molto ratto. Mieffè, costui comincia ad oparare il bastone, e dànnegli e caricalo di molte bastonate, e l’asino infine condusse questa so-