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REAL'ALTEZZA
SERENISSIMA.
Sce alla luce quest'Operetta, perch'è stradata ad un Nume. Gli Etiopi (al scrivere di Strabone) due Deità adoravano, l'una Iddio fattore, e governator del tutt, et l'altra quelli che col mezzo della beneficenza cercavano à se obligar tutti, e questi intender volevano i Prencipi, perche i Persi gli honoravano come tanti Dei in terra, et morti, ch'orano alzavano Altari in loro honore, e v'incendiavano sopra sacrificij com'à Dio; e gl'Ambasciatori straordinarij à quelli non erano ammessi, se prima non gl'adoravano. Al Trono di V A. Serenissima humilmente inchinato, questa depongo, dedico, e consacro; e non errai à nomarla Nume; perche Esiodo chiama il Prencipe compagno di Dio, et Homero lo nomina dono Divino, dato da l'istesso Dio, perche si conosca in terra la somiglianza della sua grandezza; et Menandro, animata Dei in terris imago; et la Dedicatione de l'Opere non è novella, mà antica, usata prima trà Etnici, e de primi fù Aristotile, che dedicò le sue al grand'Alessandro; e frà Catholici il Massimo Dottor Gieronimo à Damaso Sommo Pontefice; questa ancorche minima, ad altri non conveniva, che all'Austriaca sua Clemenza, et al mio Nume terreno, perche contiene la Valsugana, di cui V. A. Serenissima è Supre-
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