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Pagina:Bestie.djvu/157

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Quel che vedo e penso è come se lo leggessi.

Leggerò, forse, fino a stasera; ma il libro non lo chiuderò: resterà aperto tutta la notte e troverò i sogni su le pagine come se fossero figure.

In vece, no. Allora percepisco solo le cose, che stanno vicine a me: e, perché sono seduto sotto la mia pergola, mi metto a guardare un pampino: forse, uno dei più larghi. Perché non capisco quel che fo, lo strappo dal tralcio e lo butto dietro di me,