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meri, per dar loro la gioia di doventare anch’io terra da sémina.

E se guardo i cavalli che tirano i barrocci, riparo in vano le sferzate.

Se sento cantare i vagabondi e gli ubriachi, io mi rattristo; se guardo gli orti, mi piacciono le campane che fanno finta di annaffiarli; e cambierei di posto volentieri con le stelle.

Ma la luce della luna si diverte a farmi sentire le civette.