Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/19

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di Virgilio e Inglesi 15


Ah sì speriam non lontana quella stagione, che l’arti e gli studi siano in conto tenuti di veri servigi alla patria, e non quai mestieri, e che i letterari giudici incoraggiscano l’anime oneste con gare amichevoli in vece d’esporle a’ rabbiosi duelli. Povera Italia e non potrai dunque veder quel tempo, in cui s’ascolti la verità senza offesa dai letterati, e che siano essi le più belle anime e i cuor più generosi scrivendo con entusiasmo d’amore in verso della virtù e dei talenti? Oh Dio! sarebbe mai vero, che cotali anime a scrivere più ritrose dell’altre sagge, modeste, pacifiche fossero impaurite dalle audaci e prosontuose nella carriera de’ buoni studj? Ah nò dee venir quel momento che trionfino su le carte il buon gusto e giudicio ancorchè severo nelle cose d’ingegno, onde troviamo nella lettura una parte di felicità, e d’innocente delizia a sollievo di tante noje e ci ristoriam con un libro alla mano su retta bilancia pesato nell’ore nostre di solitudine e di quiete dagl’incomodi dell’ignoranza o della malignità. Allor senza collera udrassi il vero, e dirassi. Dal popolo allora de’ rima-