Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/245

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Inglesi. 241

,, appetito dare un» boccetta di odori, delia fonde.

„ ria de! g«n duca da tirare tu Per i! Baso ec. Ut.

di tutta la letto-a.

Not* S- nel citato discorso dell’abate Conti „ più saggi furono i lirici di questo secolo, poichè „ resuscitato dal Bembo il gusto della poesia petrar,, chesca, si rinnovarono colla scelta accurata delle „ voci poetiche le idee del Petrarca, alle quali poco, „ o nulla esse aggiunsero, se ben per le traduzio„ ni dei dialoghi di Platone dal greco, e degli;al,, tri filosofi la filosofia platonica fosse più nota.

), Si credca che il Petrarca avesse eletto quel che „ era più gentile e più delicato, e si pensò che,, lodar la sua donna con altre maniere che le pro,, poste non fosse nè leggiadro, nè applaudito 3, Si variarono, è vero, le forme del dire, e la 9, robustezza e il giro introdotto dal Costanzo, e „ lo spezzamento, e quindi la maestà de! verso „ introdotto dal Casa mostrano che alla poesia ita„ liana si potevano acciescere nuove attrattive e „ nuovi colori, ma per ciò che riguarda l’oggetti „ nè il Costanzo, nè il Casa punto si discostano,, dall’amore. ec.

redi la lettera del medesimo Conti scritta al si.

gnor marchese Retetta. „ Io spero eh’egli vi pro„ curerà un’ora di lettura piacevole, e vi scoprirà,, nel tempo stesso, che mentre alcuni de’ nostri j, poeti impiegano gli studj loro a far de’ centoni „ del Petrarca, le altre nazioni aspirano a meritare 5, il nome di poeta, cioè d’artefice di cose uuove.

Tom. XII. Q No-